Isaia 30,19-26
Popolo di Sion, che abiti a Gerusalemme,
tu non dovrai più piangere.
A un tuo grido di supplica ti farà grazia;
appena udrà, ti darà risposta.
Popolo di Sion, che abiti a Gerusalemme,
tu non dovrai più piangere.
A un tuo grido di supplica ti farà grazia;
appena udrà, ti darà risposta.
Su, vieni, scrivi questo su una tavoletta davanti a loro,
incidilo sopra un documento,
perché resti per il futuro
in testimonianza perenne.
Guai a voi, figli ribelli
– oracolo del Signore –
che fate progetti senza di me,
vi legate con alleanze che io non ho ispirato,
così da aggiungere peccato a peccato.
Guai a quanti vogliono sottrarsi alla vista del Signore
per dissimulare i loro piani,
a coloro che agiscono nelle tenebre, dicendo:
«Chi ci vede? Chi ci conosce?».
Fermatevi e stupitevi,
accecatevi e rimanete ciechi;
ubriacatevi ma non di vino,
barcollate ma non per effetto di bevande inebrianti.
Porgete l’orecchio e ascoltate la mia voce,
fate attenzione e sentite le mie parole.
Perciò ascoltate la parola del Signore, uomini arroganti,
signori di questo popolo che sta a Gerusalemme.
Anche costoro barcollano per il vino, vacillano per le bevande inebrianti.
Sacerdoti e profeti barcollano per la bevanda inebriante,
sono annebbiati dal vino;
vacillano per le bevande inebrianti, s’ingannano mentre hanno visioni,
traballano quando fanno da giudici.
Guai alla corona superba degli ubriachi di Èfraim,
al fiore caduco, suo splendido ornamento,
che domina la fertile valle, o storditi dal vino!