Collatio 8-7-2019

Giovanni 1,6-8

Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.

Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.

La lotta tra la tenebra e la luce, quella lotta che la tenebra non può vincere, è in fondo il contenuto di tutta la storia. E questa storia ha un suo punto decisivo, inaugurato da “un uomo, mandato da Dio”. Questo punto decisivo è il momento del giudizio, che come in un processo si avvale di un testimone, il primo: il suo nome è Giovanni. In questa contesa la luce non basta vederla, deve essere creduta: ci è chiesto di schierarci dalla sua parte! E per questo abbiamo bisogno del testimone, Giovanni Battista, che non propone se stesso come luce, ma ce la indica. In questi versetti appaiono due parole che avranno grande fortuna lungo tutto il vangelo di Giovanni: testimoniare e credere. Un credere che, come vedremo, nasce e cresce dentro una trama di relazioni significative, di testimoni, come una catena, all’inizio della quale c’è Giovanni, “un uomo mandato da Dio”, come una “rottura” da parte di Dio nella storia degli uomini, perché possano aprirsi alla luce credendo. A ben guardare anche noi ci accorgiamo di avere un debito verso coloro che sono stati testimoni della luce nella nostra vita e ci hanno aperto al credere, e come questo ci spinga ad esserlo a nostra volta per altri, consapevoli sempre di non essere “la luce”, ma, come Giovanni, testimoni di Lei.