Isaia 23,1-14
Oracolo su Tiro.
Fate il lamento, navi di Tarsis,
perché è stata distrutta: è senza più case.
Mentre tornavano dalla terra dei Chittìm,
ne fu data loro notizia.
Ammutolite, abitanti della costa.
Oracolo su Tiro.
Fate il lamento, navi di Tarsis,
perché è stata distrutta: è senza più case.
Mentre tornavano dalla terra dei Chittìm,
ne fu data loro notizia.
Ammutolite, abitanti della costa.
Così dice il Signore, Dio degli eserciti:
«Rècati da questo ministro,
da Sebna, il maggiordomo, e digli:
“Che cosa possiedi tu qui e chi hai tu qui,
tanto da scavarti qui un sepolcro?”.
Oracolo sulla valle della Visione.
Che hai tu dunque,
che sei salita tutta sulle terrazze,
città colma di rumore e tumulto,
città gaudente?
Oracolo nella steppa.
Nella boscaglia, nella steppa, passate la notte,
carovane di Dedan;
andando incontro agli assetati,
portate acqua.
Oracolo su Duma.
Mi gridano da Seir:
«Sentinella, quanto resta della notte?
Sentinella, quanto resta della notte?».
Oracolo sul deserto del mare.
Come i turbini che si scatenano nel Negheb,
così egli viene dal deserto, da una terra orribile.
Una visione tremenda mi fu mostrata:
il saccheggiatore che saccheggia,
il distruttore che distrugge.
Nell’anno in cui il tartan, mandato ad Asdod da Sargon re d’Assiria, giunse ad Asdod, la assalì e la prese. In quel tempo il Signore disse per mezzo di Isaia, figlio di Amoz: «Va’, lèvati il sacco dai fianchi e togliti i sandali dai piedi!». Così egli fece, andando nudo e scalzo.
In quel giorno gli Egiziani diventeranno come femmine, tremeranno e temeranno al vedere la mano che il Signore degli eserciti agiterà contro di loro.
Oracolo sull’Egitto.
Ecco, il Signore cavalca una nube leggera ed entra in Egitto.
Ah, il tumulto di popoli immensi, tumultuanti come il tumulto dei mari,
fragore di nazioni come lo scroscio di acque che scorrono veementi!