Isaia 30,27-33
Ecco il nome del Signore venire da lontano,
ardente è la sua ira e gravoso il suo divampare;
le sue labbra traboccano sdegno,
la sua lingua è come un fuoco divorante.
Il suo soffio è come un torrente che straripa,
che giunge fino al collo,
per vagliare i popoli con il vaglio distruttore
e per mettere alle mascelle dei popoli
una briglia che porta a rovina.
Voi innalzerete il vostro canto
come nella notte in cui si celebra una festa;
avrete la gioia nel cuore
come chi parte al suono del flauto,
per recarsi al monte del Signore,
alla roccia d’Israele.
Il Signore farà udire la sua voce maestosa
e mostrerà come colpisce il suo braccio
con ira ardente,
in mezzo a un fuoco divorante,
tra nembi, tempesta e grandine furiosa.
Poiché alla voce del Signore tremerà l’Assiria,
quando il Signore percuoterà con la verga.
Ogni colpo del bastone punitivo,
che il Signore le farà piombare addosso,
sarà accompagnato con tamburelli e cetre.
Egli combatterà contro di essa con battaglie tumultuose.
Il Tofet, infatti, è preparato da tempo:
esso è pronto anche per il re.
Profondo e largo è il rogo,
fuoco e legna abbondano.
Lo accenderà, come torrente di zolfo,
il soffio del Signore.
Ecco emergere con tutto il suo vigore la certezza incrollabile del profeta. Seppur “da lontano”, il Signore verrà, infine, a distruggere con tutta la sua potenza ogni presenza di male, a consumarlo fino alla sua radice, ad allagarlo e soffocarlo in una forza di misericordia più grande e irresistibile. Quell’ultimo atto sarà tutto del Signore: come fuoco che esce dalle sue labbra, dalla sua bocca, come soffio che diventa torrente straripante. “Le parole che vi ho dette sono spirito e vita!” (Gv 6,63). Solo il Signore, con il soffio del suo Spirito, potrà estirpare dalla sua creazione il mistero dell’iniquità, con la potenza di una Parola, che riduce al silenzio le mascelle degli orgogliosi beffardi, ma alla quale fa eco il canto di un popolo definitivamente liberato, nella pasqua ultima, incamminato con gioia verso Gerusalemme. Il Signore sovrano del mondo si manifesterà in tutta la sua gloria, in tutta la verità ultima della sua Parola. Ai colpi del suo braccio possente e vincitore, che disteso contro l’Egitto aprì il Mare Rosso, risponderà il battito dei tamburelli e delle cetre: il soffio del Signore, come fuoco ardente, non lascerà più traccia del grande nemico, annientato per sempre. In quest’ultima battaglia contro il mistero più profondo e oscuro del male solo il Signore combatterà; sarà senza lottare, ma con la lode gioiosa, il ringraziamento e l’adorazione che il popolo prenderà parte a quell’estremo combattimento con cui il Signore purificherà il cuore del mondo dalla menzogna del grande Nemico.