Giovanni 16,25-33
«Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio. Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».
Gli dicono i suoi discepoli: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t’interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio». Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l’ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».
Le ultime parole di Gesù ai suoi discepoli, prima di rivolgere la sua grande preghiera al Padre, indicano il tempo ormai già presente di un sua comunicazione del Padre data loro in modo definitivamente esplicito: “apertamente vi parlerò del Padre”. Non più parole, che rimangono sempre “similitudini” (tradotto: “in modo velato”), ma la sua stessa croce sarà la “parola chiara” di Gesù, che non ha altro da dire e da dare se non l’accesso pieno e diretto al Padre per quanto lo hanno amato e hanno creduto in Lui. Tutto infine si ricapitola nel suo essere uscito dal Padre e nel suo andare al Padre: il mondo è raggiunto da un amore che lo “vince” nella sua “mondanità”, nella sua autosufficienza, e nell’atto stesso di “lasciare” il mondo Gesù lo orienta tutto alla sua sorgente e al suo compimento “ultra-mondano”, il Padre. I discepoli però mostrano ancora tutta la loro immaturità: poco prima avevano detto di non capire quello che Gesù diceva (16,18), e ora pensano di aver già capito tutto, e anzi che per questo credono in Lui. Gesù aveva detto: “voi avete amato me e avete creduto che sono uscito da Dio”; e ora i discepoli dicono di credere perché Gesù parla chiaro e capiscono tutto! Certo la loro fede sarà messa alla prova, e tutti i discepoli si disperderanno “ciascuno per conto suo”! C’è un solo fondamento per la futura edificazione della comunità dei discepoli: la stabile comunione di Gesù con il Padre, che “vince il mondo” e nella quale solamente ritrovare pace; non certo nelle presunte comprensioni o pretese fedeltà nostre! Nella sua pace donata, nella sua vittoria dell’isolamento del mondo che si prende anche il cuore dei discepoli dispersi, rimane il segreto di una comunione inviolabile e feconda che ci raduna ancora e ci conduce al Padre.