Matteo 28,11-15
Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto.
Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino ad oggi.
Il Vangelo di Matteo, con il suo senso di concretezza della storia e delle vicende umane, non manca di aggiungere alla corsa del Vangelo, che dalla parola celeste dell’angelo, attraverso le donne incoraggiate da Gesù risorto, sta per raggiungere i discepoli, un’altro percorso: quello dei soldati che, sempre dal sepolcro vuoto, vanno ad “annunziare” (come aveva detto Gesù alle donne in 28,10!) ai capi dei sacerdoti tutto l’accaduto. E da qui continua il percorso di una parola falsa, mercanteggiata, “fino ad oggi”. Matteo ci ha tante volte mostrato una realtà in cui convivono luci e ombre: il grano e la zizzania, i pesci buoni e cattivi nella stessa rete… ma anche poco prima, nel cuore delle donne, combattevano timore e gioia e subito dopo questo brano i discepoli in Galilea, prostrati davanti al risorto, saranno descritti come dubitanti. Fino alla fine la vicenda del Vangelo deve fare i conti con le oscurità, i timori, i dubbi le malevolenze dei cuori, sia dei discepoli che di quelli “di fuori”. Certo Matteo qui si diverte anche a descrivere in modo così ridicolo questa messa in scena di capi e soldati, che pur di negare la forza dell’intervento di Dio devono ammettere di non essere riusciti nel loro intento (impedire ai discepoli di rubare il corpo), cadendo anche in contraddizione (hanno visto i discepoli portare via il corpo: perché non glielo hanno impedito? dormivano: come fanno a sapere che sono stati i discepoli?…). Ma in fondo tutto questo passa in secondo piano. L’importante è ricordare che c’è una lotta che continua, in questi giorni ultimi fino al ritorno del Signore, tra la luce del Vangelo e le tenebre del male, e che questa lotta attraversa tutta la storia e ogni cuore. Il Vangelo luminoso affidato dall’angelo celeste, attraverso le donne, ai discepoli continua a brillare “fino ad oggi” nel bel mezzo di un combattimento e di una avversità che sempre nuovamente sembrano sommergere e soffocare nella menzogna quella luce indefettibile di verità.