Isaia 21,11-12
Oracolo su Duma.
Mi gridano da Seir:
«Sentinella, quanto resta della notte?
Sentinella, quanto resta della notte?».
La sentinella risponde:
«Viene il mattino, poi anche la notte;
se volete domandare, domandate,
convertitevi, venite!».
Oracolo su Duma, che si potrebbe tradurre anche “oracolo sul silenzio”. Ci sono realtà che le parole non possono cogliere del tutto: il mistero e la santità di Dio e del suo agire nella storia degli uomini e dei popoli rende la parola del profeta allusiva, oscura e in definitiva aperta al silenzio, forse anche al silenzio di Dio che nella notte della prova sembra non parlare. Nella notte silenziosa si leva dall’umanità sofferente una domanda che si ripete e che diventa quasi una preghiera: “sentinella, quanto resta della notte?”. Il profeta sente tutta la verità e la drammaticità di questa domanda che attraversa l’umanità in attesa, la sente come rivolta a sé, sentinella vigilante nella notte. Rispondere è “portare il peso” della domanda. Sì la notte ha una fine, lo dice l’esperto della notte, la sentinella; ma al mattino succede ancora la notte. Non si tratta semplicemente di aspettare che la notte passi, perché comunque tornerà. La notte è qui perché, continuando a domandare, a cercare, possiamo guarire dalla notte che è in noi: questo sì è un giorno che non ha più tramonto, che non è più minacciato dalle tenebre. È il giorno nuovo dell’amore di Dio in noi, inaugurato dalla luce della conversione a Lui, che ci permette di attraversare ogni notte e diventare sentinelle per i fratelli.