Collatio 17-6-2019

Ebrei 11,17-22

Per fede, Abramo, messo alla prova, offrì Isacco, e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito figlio, del quale era stato detto: Mediante Isacco avrai una tua discendenza. Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe anche come simbolo.

Per fede, Isacco benedisse Giacobbe ed Esaù anche in vista di beni futuri.
Per fede, Giacobbe, morente, benedisse ciascuno dei figli di Giuseppe e si prostrò, appoggiandosi sull’estremità del bastone.
Per fede, Giuseppe, alla fine della vita, si ricordò dell’esodo dei figli d’Israele e diede disposizioni circa le proprie ossa.

La fede di Abramo giunge al suo culmine nella “prova”: Abramo deve accettare che le promesse di vita che ha ricevuto da Dio non gli appartengono, che deve restituirle a Lui perché le compie secondo le sue misteriose modalità. Offrire Isacco, di cui Dio stesso ha detto “in Isacco avrai una discendenza” significa, ancora una volta, vivere la fede come qualcosa che ti conduce davanti alla morte e, attraverso di essa, ti mostra orizzonti nuovi di vita: “egli pensava che Dio è capace di far risorgere anche dai morti”. Lo sguardo affinato dalla fede permette ad Abramo di scoprire la promessa della discendenza come “risurrezione dai morti” e di ricevere Isacco come “parabola” (più letteralmente; la traduzione rende invece con “simbolo”) di Gesù. E così la fede è per tutti il modo con cui si prolunga lo sguardo oltre se stessi, verso i discendenti e i beni futuri, oltre la morte, benedicendo. Oltre a Isacco, anche Giacobbe e Giuseppe, ciascuno dentro vicende e modalità particolari, ma tutti in questa proiezione della fede verso un futuro che rende la propria morte una consegna, una benedizione. Giacobbe muore benedicendo e prostrandosi, in un atto di umile riconoscimento della sovrana volontà di Dio, del suo essere un umile servitore ancora con il bastone del cammino: la strada non è finita! E così anche Giuseppe, che morendo si ricorda del cammino che i figli di Israele dovranno ancora fare: la fede è una uscita e un andare verso le promesse di Dio. La tomba che Abramo ha acquistato nella terra di Canaan per Sara sua moglie attende le ossa anche di Giuseppe. La fede è per i padri un cammino che li rende stranieri e pellegrini verso la patria, e rende la loro morte un atto di consegna di sé, di benedizione, di adorazione, di attesa del compimento in Gesù.

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