Collatio 27-6-2019

Ebrei 12,25-29

Perciò guardatevi bene dal rifiutare Colui che parla, perché, se quelli non trovarono scampo per aver rifiutato colui che proferiva oracoli sulla terra, a maggior ragione non troveremo scampo noi, se volteremo le spalle a Colui che parla dai cieli.

La sua voce un giorno scosse la terra; adesso invece ha fatto questa promessa: Ancora una volta io scuoterò non solo la terra, ma anche il cielo. Quando dice ancora una volta, vuole indicare che le cose scosse, in quanto create, sono destinate a passare, mentre rimarranno intatte quelle che non subiscono scosse. Perciò noi, che possediamo un regno incrollabile, conserviamo questa grazia, mediante la quale rendiamo culto in maniera gradita a Dio con riverenza e timore; perché il nostro Dio è un fuoco divorante.

L’espressione “Colui che parla” traduce una parola greca che è esattamente quella che nel versetto precedente era resa con “eloquente”. Sembrerebbe dunque che il “parlante” che dobbiamo ben guardarci dal rifiutare sia il sangue di Gesù! Sangue che dice a noi e al Padre l’amore di Lui che si è offerto come mediatore per la nostra riconciliazione. Al Sinai Colui che parlava lo faceva sulla terra, mentre il sangue di Gesù parla a noi dai cieli, perché è lì che intercede presso Dio. È per questo che il giudizio è definitivo, perché questa voce non fa tremare solo la terra, ma tutta la creazione di Dio a partire dai cieli, cioè dall’elemento per definizione “stabile” delle opere di Dio: questo significa che tutto ciò che è creato non semplicemente viene scosso, ma è sostituito! Vale la pena di cogliere esattamente il senso della citazione di Aggeo: “ancora una volta” andrebbe reso più precisamente “ancora una volta sola” o “ancora una volta per tutte”, perché qui l’espressione è proprio quella cara alla Lettera agli Ebrei, usata per caratterizzare il sacrificio di Cristo fatto “una volta per tutte” (7,27; 9,7.12.26-28) e che ci ha santificati “una volta per tutte” (6,4;10,2.10). Infatti la lettera sottolinea proprio questa espressione della citazione del profeta: “quando dice «ancora una volta per tutte» vuole indicare che…”. Ora forse è più chiaro il senso: il profeta dice “ancora” perché è un nuovo scuotimento dopo il Sinai, ma poi dice “una volta per tutte” perché questa volta lo scuotimento è definitivo: la voce del sangue di Gesù dai cieli cambia tutto, irrevocabilmente. Il vecchio mondo è già finito, come una scena che passa (1Cor 7,31), e il Regno incrollabile e definitivo ci è donato! Ecco ciò che rimane: la grazia del perdono, in forza della quale “rendiamo culto in maniera gradita a Dio con pietà e timore”. Dio, fuoco divorante di amore, consuma anche in noi ogni cosa che non sia amore, perché alla fine, di tutte le cose, solo quello rimanga.

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