Collatio 8-1-2020

Isaia 41,1-5

Ascoltatemi in silenzio, isole,
e le nazioni riprendano nuova forza!
S’avanzino e parlino;
raduniamoci insieme in giudizio.

Chi ha suscitato dall’oriente
colui che la giustizia chiama sui suoi passi?
Chi gli ha consegnato le nazioni
e assoggettato i re?
La sua spada li riduce in polvere
e il suo arco come paglia dispersa dal vento.

Li insegue e passa oltre, sicuro;
sfiora appena la strada con i piedi.

Chi ha operato e realizzato questo,
chiamando le generazioni fin dal principio?
Io, il Signore, sono il primo
e io stesso sono con gli ultimi.

Le isole vedono e ne hanno timore;
tremano le estremità della terra,
insieme si avvicinano e vengono.

Questa volta è il Signore stesso a porre domande attraverso il suo profeta, e non solo ad Israele, ma a tutte le nazioni: “chi ha operato e realizzato questo..?”. Di fronte all’emergere impetuoso della potenza del re persiano Ciro, che sembra non conoscere ostacoli, gli equilibri politici vanno in frantumi. Ciò che tutti accomuna, e quindi in qualche modo “raduna” ammutoliti, è il terrore davanti ad una forza di distruzione e conquista che nessuno sembra poter fermare, che anzi quasi “vola” nel suo incedere spaventoso: “La sua spada li riduce in polvere e il suo arco come paglia dispersa dal vento. Li insegue e passa oltre, sicuro; sfiora appena la strada con i piedi”. Sembra quasi che in questo inconsapevole re pagano si realizzi quanto subito prima si diceva di coloro che “confidano nel Signore”: “riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi”. Quel che accade, e questa paura che si impadronisce di noi, che domande ci pone? Qual è il senso di tutto questo? Siamo solo in balia del più forte? Che fine hanno fatto i nostri sogni, i nostri progetti, “ridotti in polvere”, “dispersi dal vento”? Ancora la parola di Dio fa risuonare a noi delle domande, prima ancora che offrirci delle risposte. E’ per queste domande che anche noi siamo radunati in silenzio perché ascoltiamo, e prendiamo il coraggio di farci avanti, accettare di rispondere, e così scoprire chi siamo davvero: “raduniamoci insieme in giudizio”. Ma non sono queste domande anonime, la cui risposta è “caduta nel vento”… E’ il Signore stessa che interroga, e che così emerge con il suo volto misterioso dentro la storia: “Io, il Signore, sono il primo e io stesso sono con gli ultimi”. Una storia quindi non lasciata a se stessa, ma contenuta e abbracciata da Dio, anticipata e condotta a compimento dalla sua sapienza di amore: tutte le generazioni “fin dal principio” sono chiamate da lui a questo fine; sarà proprio anche sperimentando la vanità delle nostre imprese che scopriremo l’intimo tremore di stare davanti a Dio, lui che dentro la storia fa vibrare domande grandi e ci chiama a rispondere.

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